BOT: quando convengono e a quali investitori
I BOT hanno avuto successo grazie al loro rendimento, alla loro semplicità e alla durata. Semplicità perché è facile calcolare il rendimento ed inoltre per la certezza del risultato indicato quando si sottoscrive e per la durata di un anno (senza cedole). Al contrario di altri titoli, nei BOT il calcolo del risultato alla scadenza è privo di ipotesi accessorie; la più nota è il reinvestimento della cedola incassata semestralmente. Ciò non si verifica spesso per due ragioni: la prima è che la somma incassata è inferiore alla quota minima per acquistare un altro titolo; la seconda è perché la somma può essere destinata diversamente. Questo non accade nei BOT grazie alla mancanza del flusso cedolare: le cifre che si confrontano sono solo due, quella investita e quella riscossa. Anche il tasso d’interesse superiore all’inflazione fa dei BOT una scelta appetibile.
Pregi e difetti
Nonostante sia il preferito dagli investitori non significa che sia privo di problematiche. La sua breve durata non è necessariamente una buona difesa del patrimonio nella fase di discesa dei rendimenti; se si prevedono tassi più bassi è consigliabile acquistarli, al contrario, se i tassi sono in rialzo ne vale la pena (in questo caso la scadenza migliore è quella trimestrale). Come detto prima, più scadenze si hanno e più spese di commissione si avranno a vantaggio degli intermediari.
I BOT al listino
Per l’acquisto dei BOT non è necessario prendere parte ad aste, infatti dal 1996 l’investitore può rivolgersi al mercato in qualsiasi momento grazie alla quotazione sul MOT. Questa situazione permette al risparmiatore di conoscere sempre il prezzo reale per acquistare e lo stesso vale per vendere. Anche queste operazioni prevedono dei costi specificati nel prospetto informativo.
A chi sono adatti i BOT
Sono adatti più ad investitori istituzionali che ad altri e questo proprio per la loro breve durata. Infatti all’interno delle società finanziarie vi sono specialisti nella gestione del patrimonio e della liquidità in eccesso; solitamente l’ufficio che si occupa di ciò è quello della Tesoreria. Anche i privati ne hanno fatto largo utilizzo soprattutto per il basso rischio ed un rendimento sicuro. C’è da dire che se le variazioni sono significative anche i BOT ne risentono (casi eccezionali).
I BOT in euro
Dal 1999 i BOT vengono espressi in euro; praticamente non è cambiato nulla, solo il sistema che conteggia i giorni nel calcolo del rendimento ha subito modifiche (prima 365, ora 360 come divisore). A differenza del passato, il prezzo iniziale e il valore finale uguali a 100 saranno espressi in euro.
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