Intermediatori e promotori finanziari
A chi rivolgersi
Il T. U. del 1/07/98 stabilisce che la gestione collettiva è riservata alle Sicav ed alle sgr, e quelle che operavano antecedentemente tale data sono divenute sgr d’ufficio. Tra vecchie società di gestione e nuove sgr sono presenti alcune differenze: le prime potevano solo esercitare la gestione collettiva mentre le seconde possono gestire (come le banche e le Sim) anche portafogli individuali. La nascita delle sgr è stata voluta per incrementare la competitività del mercato. Spesso la banca che colloca i titoli è anche la proprietaria della sgr.
Venditori non consulenti
I promotori e gli sportelli bancari sono solitamente gli intermediari a cui l’investitore si rivolge e sono tutti e due figure di vendita e non di consulenza. Il decreto Eurosim del 1/09/96 ha liberalizzato la consulenza dando la possibilità a chiunque di diventare consulente.
Sportelli bancari o promotori
Ci sono vari aspetti che li differenziano: localizzazione: per investire con una banca dovrete necessariamente recarvi fisicamente presso l’istituto mentre i promotori spesso vengono a domicilio. Portafoglio prodotti: entrambi offrono vasta scelta di investimenti; le banche offrono in più strumenti tipicamente creditizi. Remunerazione: mentre i promotori vengono pagati a provviggioni i dipendenti bancari hanno uno stipendio fisso. Conflitti d’interesse: entrambe le figure possono incorrere in tale conflitto a discapito del cliente che investe. Limiti ai conflitti: Il T.U. obbliga queste figure alla trasparenza, pena sanzioni; un altro limite è dato dalla legge di mercato: chi pensa di trarre solo profitto per se stesso corre il rischio di rimanere senza clienti.
Il valore aggiuntivo della vendita
Si utilizzano, per fornire prestazioni superiori, anche strumenti informatici che pianificano l’investimento del risparmiatore anche se la formazione del promotore ed il contatto con il cliente sono fattori da non sottovalutare. Negli ultimi anni le reti di promotori finanziari hanno dato maggiore peso al Financial Planning, in confronto alle banche infatti, il portafoglio di fondi comuni dei primi possiede una maggiore diversificazione. C’è da dire, comunque, che le commissioni richieste dai promotori sono sicuramente più alte se confrontate con quelle delle banche. Il sistema di consulenza standardizzato ha diminuito la possibilità di incappare in un promotore scorretto anche se prestare sempre attenzione è consigliabile. Interessante sarebbe se gli intermediari dessero la possibilità di pagamento a parte della consulenza (già avviene negli USA); certo questo non significa necessariamente una maggiore spesa se il FEE fosse già scontato delle provvigioni sui prodotti da sottoscrivere. La speranza è che anche in Italia vi sia uno sviluppo della professionalità dei consulenti.
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